Bormio case vacanza

Negli ultimi anni c’è stato uno sviluppo sempre maggiore nell’utilizzo di tecnologie legate alla Blockchain, quali le crypto, come il Bitcoin o gli NFT. Sono concetti sempre più sviluppati e utilizzati da una platea in continua crescita. Giusto per dare un esempio tangibile, in questi giorni c’è il Como calcio in ritiro estivo a Bormio ed hanno lanciato anche loro un NFT.

Tale evoluzione probabilmente avrà delle implicazioni simili a quello che ha rappresentato lo sviluppo di Internet negli anni ’90. Ma quale potrebbe essere l’impatto di NFT, crypto, Web3 per una vallata come quella di Bormio o per l’Alta Valtellina? In questo articolo, abbiamo cercato di farci un’idea su questa domanda. Probabilmente alcune idee non verranno realizzate ma in ogni caso è importante cercare di comprendere quali possano essere le implicazioni sociali, ambientali e finanziarie dello sviluppo di una tecnologia del genere.

Dato che l’economia di Bormio si basa principalmente sul turismo, è facile focalizzarsi, per primo, sulle implicazioni in tale settore. Una prima potenziale applicazione, tra le tante, riguarda la possibilità di tracciare il percorso del cliente, la customer experience, permettendo di capire meglio cosa sta facendo il cliente e quando. Per poter offrire un servizio migliore e più su misura sulle sue necessità e rompere il silo tra l’informazione relativa a diversi operatori turistici: le stazioni sciistiche, gli alberghi, i ristoranti, le terme, i noleggi, etc.. Oppure il cliente avrà la possibilità di creare un pacchetto turistico come preferisce, eliminando i costi derivanti dagli intermediari del sistema.

La sfida, in questo caso, sarebbe significativamente più sociale che tecnologica per l’Alta Valtellina: convincere i diversi operatori turistici delle opportunità offerte dalla condivisione di tali informazioni e non tenerle per sé. Uno dei concetti chiave di Web3 è che ogni individuo possiede i propri dati. Non un’entità centrale come Google o Facebook, quindi ha il diritto di consentire la condivisione di tali dati ad un livello che ritenga vantaggioso.

Dal punto di vista del cliente, alcuni tipi di premi potrebbero essere forniti come incentivo a seguire determinati comportamenti: un token (equivalente a denaro guadagnato e che potrebbe essere speso in altri servizi, come i Punti Fragola di Esselunga o le MilleMiglia per la vecchia Alitalia), NFT (oggetti digitali che non possono mai essere modificati o contraffatti) che possono essere raccolti e riutilizzati. I premi forniti potrebbero rappresentare nuove forme di intrattenimento associate ad attività specifiche, come le cacce al tesoro di NFT o la raccolta di NFT delle montagne iconiche scalate (Gran Zebrù, Tresero, Cevedale, Ortles), personaggi famosi o storici dell’Alta Valtellina, piste sciate. Magari all’interno di un metaverso che rappresenta in forma digitale ciò che già esiste. Inoltre, gli NFT potrebbero rappresentare un modo per creare un mercato e supportare le economie locali creando al contempo un’esperienza più ricca per il cliente, come nel caso dell’Ibiza token.

Nella stessa maniera gli NFT potrebbero essere usati come catalizzatore per finanziare progetti meritevoli e sostenere determinate attività: ad esempio NFT che rappresentano la fauna del parco (e.g., aquile, stambecchi, gipeti) e con l’acquisto di un NFT si adotta simbolicamente l’animale contribuendo finanziariamente, seppur indirettamente, alla sua preservazione.

Una seconda implicazione per il turismo e la vita sociale potrebbe derivare da un grande paradigma delle tecnologie blockchain: la decentralizzazione. Un’infrastruttura decentralizzata può richiedere, a lungo termine, la necessità di organizzazioni decentralizzate. Questo sta già accadendo poiché il concetto di sede e luogo di lavoro sta diventando sempre più sfocato, con sempre più lavoratori disposti a lavorare da remoto. Ciò è stato possibile anche in conseguenza della pandemia di COVID durante la quale la casa è diventata sempre più spesso lo spazio di lavoro principale. Ciò può portare, nel tempo, a un numero crescente di persone che lasciano le città in modo permanente o temporaneo per lavorare da località turistiche. L’apertura di spazi di coworking a Livigno e a Valdidentro sono già la riprova del fatto che vi è un sempre maggiore necessità e interesse per tali tematiche.

Alcune di queste applicazioni probabilmente non piaceranno a tutti, alcune non si verificheranno mai. Sicuramente però queste tecnologie avranno una qualche forma di impatto nei prossimi anni o forse anche decenni.

Qualunque siano le implicazioni finali delle tecnologie Web 3.0 per Bormio e l’Alta Valtellina, il loro potenziale dovrebbe essere esplorato, dato che l’impatto potrebbe essere simile all’impatto di Internet qualche decennio fa. Al giorno d’oggi, il settore turistico non potrebbe nemmeno essere immaginato senza il supporto di Internet.

Quali saranno le implicazioni di queste tecnologie nelle nostre zone? Quali sono i rischi e le opportunità che ne potrebbero derivare?